La regione dell’Aconcagua
appartiene alla provincia biogeografica Altoandina,
che costituisce un ecosistema caratterizzato da quote elevate e
spiccata aridità. La biodiversità è relativamente bassa, ma sono
presenti specie di animali e piante di particolare interesse, adattate
alla sopravvivenza in climi estremi.
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L’emblema di questa regione è
sicuramente il Condor (Vultur gryphus), il più grande uccello da preda del mondo, con un’apertura alare di oltre
tre metri. Lo si può incontrare fino a
5.000 m di altitudine, ed è facilmente riconoscibile, oltre che dalle
dimensioni, per il caratteristico volo planato.
Svolge un’importate attività
di “spazzino”, poiché, nutrendosi prevalentemente di carogne,
evita il diffondersi di malattie e contagi.
Vive in piccoli gruppi di una
decina di esemplari, spesso appollaiati sulle pareti rocciose.
Non ha un canto vero e proprio,
in quanto è privo della siringe, l’organo che permette il canto
degli uccelli, ed emette solo sibili, grugniti e secchi colpi di
tosse.
Altri
uccelli tipici di questa regione andina sono:
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la Dormilona
Cenicienta
(Musisaxicola
cinerea) lunga circa 17 cm e diffusa sino a 2.500/3.000 m di quota,
nidifica in prossimità dei ruscelli
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- il comunissimo Chingolo
(Zonotrichia capensis)
piccolo
uccello diffuso in tutto il continente sudamericano fino ai 3.500 m
altitudine
-
il Comesebo Andino
(Phrygilus gayi), tipico della
steppa altoandina
-
la Agachona
(Attagis malouinus) dal piumaggio poco appariscente che gli permette
di confondersi con il territorio.
I mammiferi sono scarsi,
rappresentati per lo più da volpi, lepri (introdotte dall’Europa e
rinselvatichite) e da alcuni piccoli roditori, mentre comuni sono le
lucertole ed una specie endemica di rospo.
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